Illuminazione a 360° per una sicurezza senza compromessi
Genesi 1-11
«Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre, chiamando la luce giorno e le tenebre notte.
Ok, forse partire con una citazione biblica è un po’ esagerato, ma ammetto che lo sognavo da tempo, soprattutto da quando ho scoperto questa nuova sezione della normativa 1501. Non potevo resistere!
Sì, siamo di nuovo a parlare della nostra amata normativa UNI EN 1501 e, come avrai intuito, oggi parliamo di luce. Sarà però un articolo non troppo lungo e soprattutto molto meno tecnico di altri.
Come ben sappiamo, fino a non molto tempo fa, precisamente prima del fatidico 11 ottobre 2023 (giorno dell’entrata in vigore della nuova revisione della normativa), i nostri amati veicoli per la raccolta dei rifiuti dovevano essere equipaggiati con un faro di lavoro posteriore che illuminasse tutta la zona retrostante il veicolo. Questo serviva a garantire che la zona di carico dei rifiuti fosse ben illuminata, permettendo all’operatore di effettuare le manovre in tutta sicurezza, anche durante le ore notturne.
Ma la zona posteriore non è mai stata l’unica area critica durante il lavoro. Infatti, un’altra zona altrettanto pericolosa durante il servizio è quella laterale del veicolo.
Immagina la scena (o forse la conosci molto bene): è notte, stai facendo il servizio porta a porta. Sei in una stradina di campagna, sul bordo di un fossato, e ti fermi per raccogliere i vari bidoncini. Il tuo collega scende dal lato sinistro, apre la portiera e si dirige verso il retro del camion. Peccato che nel buio pesto non veda il fossato e… SBAM! Ci finisce dentro ruzzolando sui rovi.
Fortunatamente non si è fatto male, ma adesso tocca a te scendere per tirarlo fuori. E ovviamente, anche tu devi fare attenzione, uscendo in mezzo alla strada, sempre di notte, con il rischio di finire nel fossato a tua volta, se non peggio. Una bella perdita di tempo, per non parlare del rischio, e tutto perché c’è troppo buio.
Ed è proprio per evitare situazioni del genere che si è deciso di aggiungere delle luci laterali che illuminino tutta l’area dalla portiera fino al retro del camion.
In questo modo, quando ti fermi e tiri il freno a mano, il camion si trasforma in una sorta di astronave aliena, illuminando completamente tutto intorno e garantendo così che tu possa vedere ed essere visto, evitando brutte sorprese.
Ma ora vediamo un po’ cosa dice la normativa riguardo questa novità.
La sezione in questione è la 5.13.9, intitolata “Luci di lavoro”. Ecco cosa ci dice:
Il VRR a caricamento posteriore deve essere dotato di luci di lavoro che emettono da 1 200 a 4 000 lumen in totale, distribuiti uniformemente nell’area illuminata A (vedere figura E.1). Le luci di lavoro devono essere montate in una posizione che eviti di abbagliare gli operatori e il traffico.
L’area illuminata B (vedere figura E.1) deve essere illuminata uniformemente con una o più luci di lavoro aggiuntive che emettano un massimo di 4 000 lumen per lato.
Nota. È consentita un’illuminazione supplementare intorno al veicolo.
Come puoi vedere, in questi due paragrafi, è tutto molto chiaro.
Il primo paragrafo, già presente nella vecchia normativa, si riferisce all’illuminazione posteriore, mentre il secondo aggiunge la necessità di illuminare anche l’area laterale (chiamata B).
Come vedi, il veicolo dovrebbe essere illuminato completamente su tre lati (destro, sinistro e posteriore) attraverso fari aggiuntivi. Ovviamente, la parte frontale non è coinvolta perché ci sono già le luci del camion che fanno egregiamente il loro lavoro.
Ok, questa è la teoria. Ma nella pratica? Dove sono queste luci?
Beh, ora entriamo nel vivo.
Per quanto riguarda l’illuminazione della parte posteriore, si utilizza un faretto a LED posizionato, di solito, nel mezzo del voltabidoni, a seconda dello spazio disponibile sul veicolo. A seconda delle dimensioni del camion potrebbero esserci anche più faretti.
La nostra soluzione è sempre stata quella di mettere il faro qua.
Questo posizionamento rappresenta un buon compromesso tra l’illuminazione della zona e la protezione del faro stesso da eventuali urti accidentali. Come puoi vedere, è regolabile nella direzione, adattandosi così ai più svariati utilizzi e posizionamenti. La regolazione dell’angolatura potrebbe differire da camion a camion, in base all’altezza, al tipo di voltabidoni presente, alla presenza o meno delle pedane e a tanti altri fattori.
Ma ora passiamo all’illuminazione laterale, che rappresenta la vera novità.
Abbiamo sperimentato diverse soluzioni per capire quale potesse essere la più efficace e pratica. La prima opzione che ci è venuta in mente, e anche la più ovvia, era quella di montare i faretti che già utilizziamo posteriormente anche sui lati del veicolo. Questa sarebbe stata una soluzione semplice, a portata di mano, già utilizzata in alcune gare dove veniva richiesta un’illuminazione laterale specifica.
D’altronde, la normativa non si è inventata nulla di nuovo. Ogni tanto sembra che le nuove regole siano del tutto avulse dalla realtà operativa, ma spesso il principio che le ispira è ben radicato nell’esperienza concreta e condiviso con la maggior parte delle aziende che operano nel settore. In fondo, l’obiettivo è sempre lo stesso: migliorare la sicurezza e l’efficienza delle operazioni.
Ma andiamo oltre.
Stavamo dicendo che la soluzione più semplice sarebbe stata quella di montare i faretti lateralmente, ma le cose troppo ovvie non ci piacciono. Volevamo qualcosa di più innovativo e funzionale, evitando allo stesso tempo di aggiungere appendici fuori dalla sagoma del veicolo, che sarebbero state fin troppo facili da danneggiare accidentalmente durante le manovre o le operazioni quotidiane.
E così abbiamo trovato l’idea.
L’ispirazione ci è venuta guardando le automobili utilizzate nelle gare di tuning. Hai presente quelle auto completamente modificate, con marmitte, motori, carrozzerie, impianti audio e luci che sembrano uscite da un film di fantascienza?
Sì, proprio quelle. Ci siamo soffermati su un dettaglio in particolare: le strisce LED lungo tutto il bordo inferiore, che creano quell’effetto “navicella spaziale” illuminando tutto lo spazio sottostante la vettura.
Chiaramente, in quelle macchine lo spazio tra la luce e il pavimento è ridotto, e la luce proiettata a terra è minima. Ma noi ci siamo chiesti: e se invece posizionassimo queste luci in alto, lungo il bordo superiore della vasca del nostro camion? In questo modo, potremmo coprire l’intera area laterale richiesta dalla normativa, garantendo un’illuminazione uniforme e completa.
E così abbiamo fatto. O meglio, inizialmente avevamo optato per l’installazione di strisce LED, come quelle delle auto da tuning, ma dopo ulteriori riflessioni e test, ci siamo accorti che sarebbe stato più efficace utilizzare una singola luce, simile a quelle che illuminano le targhe degli autoveicoli, ma chiaramente più grande e potente, in grado di coprire una superficie più ampia e garantire una visibilità ottimale.
Ovviamente, abbiamo optato per una luce bianca semplice. Niente LED viola o rossi come quelli usati nel tuning, anche se, lo ammetto, non mi dispiacerebbe affatto vedere uno dei nostri veicoli “truccato” con luci colorate e sospensioni ribassate in uno dei prossimi film della saga Fast and Furious. Non sarebbe male, vero?
Hey Vin Diesel, se ci stai leggendo, sappi che siamo pronti a fornirti un camion per il prossimo capitolo della saga!
Scherzi a parte, qua sopra puoi vedere la nostra soluzione definitiva per l’illuminazione laterale.
Come ti dicevo, abbiamo scelto un faro di circa 15-20 cm, simile a quello utilizzato per illuminare le targhe. Questo faro si accende insieme al faro posteriore all’attivazione dell’impianto, e riesce a illuminare efficacemente tutta la porzione laterale del camion, garantendo una visibilità ottimale per l’operatore e una maggiore sicurezza durante le operazioni notturne o in condizioni di scarsa visibilità.
Come ho detto all’inizio, questo articolo non sarà lungo e articolato come altri, perché l’argomento è piuttosto semplice e si esaurisce in poche spiegazioni. Ma non farti ingannare dalla semplicità dell’argomento. Anche se non si tratta di un tema complesso o rivoluzionario, non devi sottovalutare la sua importanza . Le piccole innovazioni come questa spesso hanno un impatto significativo sulla sicurezza e sull’efficienza del lavoro quotidiano.
Molto spesso, le normative possono sembrare pesanti, lontane dalla realtà operativa, una vera rottura di scatole perché sembrano aggiungere complessità e lungaggini inutili al lavoro. E in parte non posso che darti ragione: a volte, di fronte a certe regole, la frustrazione è inevitabile. Ma non dobbiamo dimenticare che, con il passare del tempo, gli incidenti sul lavoro sono diminuiti drasticamente, e questo calo è dovuto proprio al proliferare di normative e divieti introdotti negli ultimi decenni. Sono questi regolamenti, per quanto possano sembrare fastidiosi, a garantire che noi, e chi lavora con noi, torniamo a casa sani e salvi ogni giorno.
Mi viene in mente una frase che ho letto sulla bacheca Facebook di un mio conoscente:
“Se pensi di essere più intelligente delle generazioni passate, ricorda che 50 anni fa il manuale dell’auto spiegava come regolare le valvole, oggi ti avvisa di non bere il liquido della batteria.” A cui ho risposto: “Questo perché qualcuno, in passato, quel liquido l’ha bevuto! 😂”
Al di là della battuta intergenerazionale, il concetto di fondo è chiaro e inconfutabile: molte delle regole che oggi ci sembrano banali o addirittura ridicole sono nate dall’esperienza, spesso dolorosa, di chi è venuto prima di noi. Quelle stesse regole, che oggi diamo per scontate, sono il frutto di errori, incidenti e, purtroppo, tragedie che avrebbero potuto essere evitate.
Una volta era tutto più “facile” perché c’erano molte meno norme da rispettare, ma questo rendeva il lavoro anche molto più pericoloso. Oggi, non percepiamo questo pericolo semplicemente perché siamo sopravvissuti NONOSTANTE l’assenza di normative, ma molte persone non sono state altrettanto fortunate.
È facile cadere nella trappola di basarsi unicamente sulla propria esperienza personale, pensando che ciò che non ci è mai accaduto non accadrà mai. Ma la realtà va oltre la nostra percezione individuale. Il mondo è molto più vasto delle nostre esperienze quotidiane, e per garantire che la vita di tutti sia più sicura e agevole, dobbiamo fare affidamento sulla statistica, sui dati concreti e sulle esperienze collettive. Non possiamo permetterci di basare tutto sulla fortuna.
Certo, alcune soluzioni proposte dalle normative potrebbero essere riviste, visto che talvolta sembra che non abbiano alcun senso. Non tutte le regole sono perfette, e alcune possono essere migliorate. Ma non dobbiamo opporci alle norme in sé solo perché ci sembrano scomode. Piuttosto, dovremmo analizzarle e metterle in discussione in modo serio e ponderato, cercando di migliorare ciò che può essere migliorato senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: la sicurezza.
Questo però non mi sembra il caso. Le luci laterali non sono una rivoluzione copernicana, non cambieranno il mondo, ma non c’è molto da discutere sul loro impatto positivo. Possono davvero fare la differenza, rendendo il lavoro degli operatori molto più sicuro e agevole, soprattutto nelle condizioni più difficili.
Non saranno forse la novità più spettacolare del decennio, ma se una soluzione così semplice può evitare anche solo un incidente, allora vale certamente la pena di essere implementata.
Stay safe.