Carico laterale vs posteriore: Chi vince la sfida della raccolta rifiuti?

Carico laterale contro carico posteriore. Da un po’ di tempo sento sempre più spesso parlare di questa diatriba. Diciamo che, probabilmente, è dovuto al fatto che il nostro venditore, Alessandro, sta esplorando nuovi clienti, entrando in contatto con aziende che non sono solite utilizzare le nostre macchine, acquistando soluzioni molto diverse dalle nostre. Di conseguenza, ci siamo ritrovati a ragionare su questo argomento, mettendo in discussione le nostre convinzioni.

Ma partiamo dal principio.

Cosa si intende per carico laterale o posteriore?

La caratteristica principale di un camion per la raccolta dei rifiuti è quella di avere un meccanismo per sollevare i bidoni. A seconda del tipo di bidone o del tipo di raccolta, le attrezzature possono quindi differire, oltre che nella struttura della vasca o del sistema di compattazione, sia nel modo in cui viene sollevato il bidone. Alcuni sollevano il bidone tramite un meccanismo collocato posteriormente al veicolo, altri tramite un dispositivo laterale e altri ancora frontalmente. Lasciamo per un attimo da parte i caricatori frontali, specifici di altre aree del mondo e destinati a camion di dimensioni molto maggiori, e concentriamoci sui primi due: i camion a carico posteriore e quelli a carico laterale.

I veicoli a carico posteriore rappresentano la maggior parte di quelli utilizzati per la raccolta dei rifiuti. Questi includono compattatori, vasche o mini compattatori, tutti dotati di un voltabidoni montato nella parte posteriore del veicolo. Sono i camion più comuni e familiari che vediamo spesso per le strade, e costituiscono la parte principale della nostra produzione. La loro diffusione è dovuta alla semplicità del meccanismo di carico, alla versatilità nelle diverse situazioni di raccolta e alla comprovata efficienza nel gestire diverse tipologie di rifiuti. Questa versatilità li rende adatti sia per la raccolta porta a porta che per la gestione di grandi bidoni nelle aree pubbliche, garantendo un buon compromesso tra capacità di carico e facilità di utilizzo.

I veicoli a carico laterale, invece, sono nati come camion di grandi dimensioni dotati di una cassa laterale con una sorta di ascensore per il voltabidoni. Nella maggior parte dei casi, questi mezzi sono dotati di automatismi molto avanzati che riconoscono i bidoni e permettono di svolgere la raccolta in modo semiautomatico. Il camion si avvicina al bidone, esce un meccanismo che afferra il bidone e lo solleva fino a vuotarlo. Il tutto senza che l’operatore scenda dal veicolo. (Nelle immagini sopra puoi vedere un esempio di questa tipologia di veicoli)

A mio avviso, questo è l’unico tipo di attrezzatura a carico laterale che può avere senso.

Immagina la comodità: l’autista, da solo, prende il mezzo, si sposta e non deve nemmeno scendere dal camion. Nessun pericolo per l’operatore, raccolta più veloce e quindi meno problemi di traffico.

Un sogno.

Se non fosse per un piccolo particolare. Come ben sai, oggi la raccolta è per lo più porta a porta. Non ci sono più i grandi bidoni lungo le strade, ma solo piccoli contenitori da raccogliere davanti a ogni cancello, a ogni utenza.

Ecco perché questi grandi carichi laterali automatizzati non sono così tanto diffusi, se non in particolari tipologie di raccolta o situazioni specifiche. Ed è così che dovrebbe essere. In nessun settore esiste una soluzione unica per ogni problema. Nemmeno nella raccolta dei rifiuti. Non esiste il mezzo perfetto che risolve tutto. Esistono soluzioni che, interagendo tra loro, permettono di affrontare al meglio le diverse esigenze.

Ma torniamo ai carichi laterali. Come detto, i veicoli a carico laterale sono enormi e automatizzati, ma negli ultimi anni sono entrati sul mercato anche modelli più piccoli che possiamo sempre classificare come carichi laterali, anche se di base sono dei carichi posteriori con il voltabidoni spostato lateralmente.

Parliamo di camion da 75 q.li o addirittura 35 q.li con attrezzature mini-compattatori o vasche da 5 o 7 m3, dotati di voltabidoni laterale, a volte con il cestone per il porta a porta.

Geniale!

Questo consente una maggiore sicurezza per l’operatore, che scendendo dal lato del marciapiede (nel caso di camion a guida a destra) può raccogliere il bidone protetto dal veicolo, evitando di esporsi ai pericoli che affronterebbe caricando posteriormente.

E non parliamo del tempo risparmiato per ogni singolo bidone: l’operatore scende e trova subito il voltabidoni di fianco, senza dover fare il giro del camion. Si parla di circa 20 secondi per bidone, che, su un giro di 100-150 prese, possono tradursi in 30-40 minuti risparmiati.

Ma è veramente così?

Personalmente sono scettico quando sento promesse mirabolanti basate su semplici calcoli teorici.

Gregg Easterbrook, giornalista e scrittore statunitense, una volta disse:

“Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa”.

Chiaramente non sto dicendo che questi veicoli siano inutili o dannosi. Dico solo che bisogna valutare attentamente i pro e i contro di ogni soluzione.

PARTIAMO DALLA SICUREZZA

La sicurezza per noi è un valore fondamentale e abbiamo condotto le nostre analisi in merito. La percentuale di incidenti tra gli operatori ecologici è elevata, con una frequenza di 110,17 casi ogni 1000 addetti, rispetto a una media di 29,08 nel settore Industria e Servizi. Gli incidenti più frequenti si verificano durante la raccolta manuale, lo spazzamento e le collisioni stradali, che insieme rappresentano circa due terzi degli infortuni totali denunciati. Tra le collisioni, ci sono anche casi di schiacciamento tra il retro del camion e automobilisti distratti. Sebbene non siano numerosi, questi incidenti sono estremamente pericolosi e con conseguenze tragiche.

Secondo i sostenitori del carico laterale, il fatto di non doversi posizionare dietro al camion garantirebbe una maggiore sicurezza. Questo è in parte vero, ma attualmente la direttiva 1501 non include indicazioni specifiche su questo aspetto. Quello che viene invece richiesto è di rendere il veicolo più visibile, aggiungendo fari supplementari intorno al camion. Se rileggi l’articolo del numero scorso, troverai una spiegazione dettagliata della nuova norma sull’illuminazione dei veicoli.

Detto questo, in determinate situazioni e strade, il carico laterale può avere molto senso. Come già detto, non esiste una soluzione unica, ma un mix di soluzioni, ognuna con i propri pregi e difetti. Ma prima di parlare dei difetti, analizziamo l’altro vantaggio (o presunto tale) del carico laterale.

LA VELOCITÀ

La velocità è l’obiettivo di ogni operatore o azienda di raccolta. Finire il giro più rapidamente significa risparmiare denaro. Tuttavia, il risparmio di tempo calcolato teoricamente non sempre si traduce in un reale beneficio operativo.

Considerando il tempo che un operatore impiega per raggiungere il voltabidoni laterale rispetto a uno posteriore si possono risparmiare circa 20 secondi a bidone. Moltiplicando questi secondi per ogni bidone, si arriverebbe a risparmiare fino a 40 minuti su un intero giro. FANTASTICO!  Se ogni bidone fosse esattamente accanto al voltabidoni, cosa che raramente accade, soprattutto con la raccolta porta a porta.

Durante la raccolta porta a porta, il mezzo si ferma e vengono raccolti due o tre bidoni alla volta, posizionati a qualche metro di distanza sia davanti che dietro il veicolo. Nelle strade a senso unico, inoltre, si possono raccogliere bidoni sia a destra che a sinistra del mezzo. Questo dimostra chiaramente che il calcolo del risparmio di tempo non funziona. In realtà, non c’è alcun guadagno, anzi, le prestazioni possono peggiorare.

Inoltre, i tempi di raccolta non dipendono solo dalla somma dei tempi di svuotamento di ogni bidone, ma includono anche il tempo necessario per lo scarico e il ritorno al centro di smaltimento nel caso in cui il giro non possa essere completato a causa di una vasca piena per i troppi rifiuti.

Ed è qui che emergono i difetti.

Questa tipologia di attrezzature, parlo chiaramente di quelle di dimensioni medio-piccole (75 q.li o meno), ha un problema grosso: la vasca di raccolta è piccola!

Il voltabidoni, per rimanere nella sagoma del veicolo, deve essere incastrato nella vasca (vedi foto) riducendo la larghezza della vasca. Di conseguenza, a parità di spazio disponibile, un veicolo a caricamento posteriore può avere una capacità di carico maggiore. Inoltre, la presenza di una “strettoia” nella vasca può far sì che i rifiuti rimangano incastrati, rendendo più difficoltosa la fase di scarico. Ti posso assicurare che ho assistito personalmente a situazioni di questo tipo, quasi mezz’ora per scaricare la vasca!

Questi due “piccoli” difetti fanno sì che il mezzo possa contenere meno rifiuti e rendono lo scarico più complicato. Il risultato? Una minore capacità di raccolta su lunghi giri, che obbliga a tornare al centro di raccolta più volte, con un conseguente aumento del tempo necessario per lo scarico. I 20 secondi risparmiati “sulla carta” per ogni bidone, si annullano completamente quando il mezzo è effettivamente su strada.

Come vedi, la realtà pratica è molto diversa da quella teorica.

Non voglio dire che questi veicoli non abbiano ragione di esistere. Come dicevo prima, ci sono situazioni in cui possono fare la differenza, specialmente in contesti specifici dove le caratteristiche del carico laterale risultano vantaggiose, come nelle aree con ampi spazi di manovra e raccolte automatizzate. Tuttavia, quando si analizza il rapporto costi-benefici, emergono diverse criticità che rendono difficile giustificare la costruzione di un’intera flotta basata esclusivamente su questa tipologia di mezzi. Magari qualche mezzo, per i lavori in strade più pericolose, ma non è una risposta universale per tutte le esigenze di raccolta dei rifiuti.

Come si dice in questi casi: “Non ho niente contro i carichi laterali, ho molti amici che li usano, ma…”

Scherzi a parte, spero che il concetto sia chiaro. Non esiste una soluzione perfetta per ogni situazione. Ogni attrezzatura ha caratteristiche specifiche che la rendono adatta a determinati contesti, ma non necessariamente a tutti. Ogni contesto richiede una valutazione accurata, considerando variabili come il tipo di rifiuto, le dimensioni delle strade, il traffico e le esigenze specifiche del territorio. Ciò che funziona bene in un’area urbana densamente popolata potrebbe non essere altrettanto efficace in una zona rurale, e viceversa.

Il vero segreto è riuscire a combinare diverse soluzioni per ottenere il massimo in termini di efficienza e sicurezza, adattandosi di volta in volta alle circostanze, conoscere i punti di forza e i limiti di ogni soluzione, per ottenere il massimo da ciascuna. Ogni soluzione ha le sue particolarità e il suo potenziale, ma anche le sue limitazioni, ed è fondamentale essere consapevoli di queste caratteristiche per fare una scelta informata.

Noi siamo qui per questo: per aiutarti a scegliere il mezzo migliore per le tue esigenze specifiche, analizzando ogni dettaglio, e persino sconsigliarti l’acquisto qualora non sia la scelta ideale per la tua situazione. La nostra missione è garantire che tu possa prendere decisioni efficaci e sostenibili, basate su una valutazione completa e onesta dei pro e dei contro di ogni possibile soluzione.

Spero che questo articolo ti sia stato utile e che abbia fornito una panoramica chiara e approfondita su questo tema complesso. Se hai altre domande o vuoi discutere ulteriormente qualche punto specifico, non esitare a contattarmi. Siamo sempre disponibili per approfondire ogni aspetto e aiutarti a trovare la soluzione migliore per le tue esigenze.

A presto e… stay safe.