La comunità europea sta portando gli standard di sicurezza sempre più in alto. Leggi e normative sempre più restrittive. I veicoli (ma anche tutto quello che viene commercializzato) diventa sempre più sicuro e difficilmente improvvisabile. C’è solo un problema (qua in Italia) queste normative si fanno e si aggirano.
Da qualche giorno siamo tornati da un viaggio in Francia. Non è stato un viaggio di piacere. Ma se ti devo dire la verità, è stato un piacere fare questa esperienza.
Facciamo un salto indietro.
Siamo alla sede di un produttore di veicoli elettrici francese, per verificare la conformità di una nostra nuova attrezzatura montata su un loro veicolo. Bisogna controllare che tutto sia a prova di normativa.
Mi aspettavo i soliti controlli frettolosi e pressapochisti.
Invece ho dovuto ricredermi.
Una vera sorpresa. Ci hanno rivoltato come un calzino. Hanno spremuto la nostra attrezzatura come un limone e hanno controllato tutto nei minimi particolari, fino alla colla che tiene attaccati gli adesivi (NON ESAGERO!!).
Ho capito poi il motivo.
Infatti non abbiamo tardato a farci riconoscere e, da veri italiani, abbiamo subito chiesto:
“Ma questi controlli li fate veramente a tutti? Oppure è come da noi, che le norme ci sono ma alla fine della fiera solo i più coglioni stanno dietro a queste cose?”
Ok lo ammetto, siamo stati un po’ più fini. Ma il concetto era quello.
Loro quindi ci raccontano che un po’ di tempo fa sono successi un sacco di incidenti con i veicoli per la raccolta. Incidenti che hanno messo a rischio l’incolumità degli operatori.
Lo stato a quel punto è intervenuto e ha chiesto che venissero istituiti degli enti privati che controllassero la conformità di queste macchine.
Appena partito questo “raid” le agenzie fecero una strage.
Il 90% dei veicoli circolanti NON ERA A NORMA!
IL 90 PER CENTO!!!
Da quel momento i controlli si sono fatti sempre più seri e lo standard si è alzato enormemente.
“Qualunque veicolo voglia entrare nel mercato francese deve superare questi test.”
Questo è quello che ci hanno detto.
Questo è quello che vogliamo sentirci dire.
E allora all’opera, smontateci e rimontateci il camion! (mi sa che qua ci prendono alla lettera)
I veri controlli
I primi controlli sono a tavolino. Attorno ad un tavolo, ci siamo noi, il responsabile del progetto dell’azienda, Il responsabile della qualità per l’azienda e il responsabile dell’ente certificatore.
Si parte dal software sistema, un software realizzato dall’Istituto tedesco per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (IFA), che offre assistenza nella valutazione dei componenti di comando legati alla sicurezza nell’ambito della norma EN ISO 13849-1 e semplifica l’analisi per la valutazione dei rischi.
Bisogna ora inserire tutti i dati dell’impianto elettrico e di tutti i componenti relativi alla sicurezza (micro, relè, fili,…). Grado di affidabilità, durata del componente, modalità costruttiva; sono solo alcuni dei parametri da valutare per ogni componente analizzato.
Chiaramente tutti questi dati vengono ricavati dalle schede tecniche dei produttori. Bisogna quindi saper scegliere bene i fornitori-collaboratori. Aziende affidabili, che sappiano lavorare a stretto contatto con noi costruttori. Aziende che non vendano prodotti farlocchi o che spariscono dopo la vendita. Che offrano un servizio di assistenza al top.
Una volta analizzati tutti questi dati ci viene dato un punteggio, chiamato PL (Livello di Prestazione). Il valore è espresso in lettere, dalla A (il grado più basso) alle E (quello più alto). A questo punto si confronta con il PLr (Livello di Prestazione Richiesto), che un punteggio stabilito a priori, tramite un grafico ad albero, in base al grado di sicurezza richiesto su quel veicolo o componente.
Se il codice PL è uguale o più alto del PLr tutto bene, mentre se è più basso sono cavoli amari!
Primo step PASSATO!
Ci sono delle cosine da sistemare ma niente di grave.
C’è solo un problema. Loro sono più fiscali delle normative. Nel senso che ci sono alcuni punti della normativa che sono a “libera interpretazione“, ma se loro la interpretano diversa da te, bisogna adattarsi.
E così è. Abbiamo delle “divergenze di vedute” sulla modalità con cui colleghiamo i pulsanti per l’emergenza. Sono giuste sia le nostre sia le loro, sono semplicemente diverse.
Così, ci armiamo di pazienza e il nostro tecnico spiega il suo metodo per filo e per segno. In maniera precisa e puntigliosa. Alla fine la risposta è stata:
“Ok va bene… ma non siamo proprio convinti!”
E vabbè, se proprio dobbiamo, cambieremo due fili.
A questo punto ci spostiamo e andiamo sul mezzo. Il responsabile del controllo tira fuori una check list lunghissima relativa alla normativa UNI EN 1501 e la direttiva macchine. Inizia a controllare qualunque cosa:
-
Velocità di discesa della vasca
-
Velocità del voltabidoni
-
Punti pericolosi per l’operatore
-
Le varie sicurezze dell’impianto
-
Corrispondenza dei fili dell’impianto elettrico.
Ci sono un paio di anomalie in alcuni punti e le segnalano. Fortunatamente siamo presenti proprio per quello. Capire, spiegare e se dobbiamo, intervenire.
Scriviamo tutto come se stessimo prendendo gli appunti all’università.
Tutto lavoro di revisione da fare poi a “casa”.
Tutto lavoro che ci servirà in futuro. Siamo come delle spugne che assorbono tutto quello che c’è da sapere.
Siamo qui per capire le cose sbagliate e sistemarle. Stiamo chiaramente parlando di un prototipo, di un progetto che è stato ideato ma ancora non commercializzato, quindi è una procedura veramente utile per noi.
Mi dispiace solo una cosa. In Italia non troverai mai questo grado di attenzione.
Eppure le leggi sono le stesse!
Le normative europee sono sempre quelle, in Francia, in Svezia, in Germani, in Spagna e perfino in Italia. Ma da noi come sempre:
“Fatta la legge, Trovato l’inganno!”
Non preoccuparti, non voglio attaccarti il pippone assurdo sullo Stato, non me ne frega niente. Le colpe non sono mai tutte dall’alto. Io mi prendo le mie responsabilità. Ognuno lo deve fare.
Se da noi funziona così è perché a molti va bene così. Ma io voglio giocare secondo le regole e quindi mi faccio in 4 per studiarle e rispettarle.
Parliamoci chiaro. Prima o poi i nodi vengono sempre al pettine.
Voglio che TU possa apprezzare questa cosa. Che possa aiutarti nel TUO business.
Quello che sono sicuro che TU capirai è il fatto che rispettando gli standard di sicurezza si va ad abbattere un costo enorme.
Denaro e tempo buttato per rimediare agli incidenti che capiteranno.
Perché stai pur sicuro che capiteranno.
Ti parlo sempre per esperienza. Una bruttissima esperienza. Dove ho dovuto difendermi per un’errore NON mio.
Se non stai attento e non rispetti tutti i criteri imposti, queste cose sono all’ordine del giorno.
Pensaci un attimo.
- Un operatore in meno
- Tempo perso dietro alle pratiche
- Avvocati
- Tribunale
- Soldi spesi
Ok mi fermo!
Hai capito comunque no?
Non fare l’errore che compiono tanti.
Non accontentarti.
Non pensare di rendere tutto più semplice.
Non cedere allo stile “Volemose bbene!”
Tutto questo non porta nulla di buono.
La sicurezza certamente ha un costo (sia in termini di tempo sia di denaro),
ma la NON sicurezza ne ha uno MOLTO PIÙ ALTO
Affidati ad aziende che hanno fatto della sicurezza il loro baluardo, la condicio sine qua non del loro business.
Alla Rossi Oleodinamica seguiamo questa strada dal 1974, cerchiamo sempre di migliorarci e siamo sempre aggiornati sulle ultime normative di sicurezza. Cerchiamo anche di andare oltre e dare sempre qualcosa in più.
Se hai questo valore anche tu e non sei disposto a passarci sopra o chiudere gli occhi contattaci, saremo lieti di studiare la soluzione più adatta alla Tua richiesta specifica.
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Let’s Rock
Andrea
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