Se sia più nobile d’animo compattare, o costipare i rifiuti… Ora che ho scomodato Shakespeare voglio fare un’analisi di questi due sistemi e spiegarti in maniera definitiva quali sono le caratteristiche e le principali differenze.
Se sia più nobile d’animo compattare, o costipare i rifiuti… Ora che ho scomodato Shakespeare voglio fare un’analisi di questi due sistemi e spiegarti in maniera definitiva quali sono le caratteristiche e le principali differenze.
Purtroppo si tende a fare molta confusione tra le parole, non esiste una terminologia specifica e univoca. Ognuno usa i termini un po’ come gli conviene e questo non fa che aumentare la confusione.
Tengo a precisare una cosa. La parola mini-compattatore, o costipatore rifiuti, viene usata indistintamente ma non esiste alcuna categoria ufficiale. Non esiste alcuna norma che fa una distinzione ben precisa di questi termini in quanto l’unico termine menzionato nelle varie norme è compattatore.
Per questo motivo, sui documenti ufficiali, come libretti o certificati CE, difficilmente si troverà scritto mini-compattatore. Molti più facilmente si troverà una dicitura tipo cassone a vasca ribaltabile con compattazione o compattatore a vasca ribaltabile.
Ma spieghiamo comunque le differenze tra mini compattatore (o costipatore) e compattatore. In questo modo avrai gli strumenti necessari per decidere qual è la soluzione migliore per le tue esigenze.
La prima sostanziale distinzione è questa:
- COMPATTATORE: comprime
- MINI-COMPATTATORE (o costipatore rifiuti): ammassa
Piccolo Accenno Storico sul costipatore rifiuti
Il mini-compattatore o costipatore rifiuti è nato attorno agli anni ’80 per un’esigenza ben precisa: riuscire a distribuire meglio i rifiuti raccolti nella vasca.
Come spiego in questo articolo la vasca trapezoidale, era già nata da qualche anno: da pochissimo si era passati dalle prime vasche da 2 o 3 mc montate sui motocarri, alle vasche un po’ più grandi (5 mc) montate sui Daily.
Era nato anche il voltacassonetti, visto che proprio in quel periodo erano nati i primi cassonetti per la raccolta dei rifiuti. Ma questo portava un altro problema.
I rifiuti, una volta scaricati dentro la vasca rimanevano tutti nella parte posteriore. In pratica la vasca non si riempiva del tutto ed era difficile da sfruttare al massimo.
Da subito si capì che bisognava muovere questi rifiuti e così, dopo qualche infruttuoso tentativo, si arrivò all’attuale sistema. Una pala che sposta il rifiuto nella parte anteriore della vasca, lasciando posto per i nuovi cassonetti da scaricare.
Questo in pratica portava alla nascita del primo mini-compattatore della storia, brevetto anche questo del nostro Lazzaro Rossi (ma questo te lo racconterò un’altra volta).
Caratteristiche e vantaggi dei veicoli per la raccolta rifiuti con costipatore
I veicoli per la raccolta rifiuti con costipatore sono versatili ed efficienti.
Grazie alle dimensioni ridotte rappresentano infatti la soluzione migliore per operare in diversi contesti: nei centri storici e nelle aree caratterizzate da traffico elevato ma anche in fabbriche e stabilimenti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti speciali.
L’offerta di ROSSI OLEODINAMICA in tal senso prevede due soluzioni: il mini compattatore Plus ERRE ed il mini compattatore QUBE.
Tra i punti di forza del modello ERRE ci sono:
- Grande capacità di carico ed elevata compattazione
- Scarico facilitato grazie alla presenza di una pala aggiuntiva nella parte posteriore del carrello
- Possibilità di utilizzo in presenza di rifiuti secchi, organici e vetro.
Il modello QUBE è il cavallo di battaglia della nostra azienda ed è disponibile in tre versioni: acciaio, lega di alluminio ed ibrida; consente inoltre lo scarico in compattatori più grandi.
Differenze tra mini – compattatori e compattatori
Ma quindi qual è la differenza tra i mini-compattatore (a vasca) e i compattatori (a piatto di espulsione)?
La sostanziale differenza è che i primi sono delle vasche con una pala che si muove orizzontalmente e smuove semplicemente i rifiuti.
I compattatori a piatto d’espulsione invece, sono dei cassoni chiusi dove la pala si muove diagonalmente, spingendo contro un piatto che si muove orizzontalmente. In pratica man mano che carichi è come se riducessi il volume del cassone, riducendo di conseguenza il volume dei rifiuti.
Il rapporto di compattazione
Partiamo prima di tutto dal rapporto di compattazione.
Ormai se ne vedono di tutti i colori: rapporti di compattazione stratosferici con numeri molte volte messi a caso. Ma la verità è solo una.
Con i mini-compattatori, il rapporto di compattazione massima raggiungibile è 1:3 o poco di più.
Infatti per raggiungere un rapporto di 1:3 basta poco. Togliendo semplicemente l’aria tra i rifiuti si arriva tranquillamente a dimezzarne il volume, mentre facendo un po’ di lavoro con la pala si raggiunge tranquillamente 1:3.
Alla Rossi Oleodinamica siamo arrivati in realtà anche a 1:4, aumentando la potenza della pala di compattazione e aggiungendo una seconda pala per aiutare l’espulsione dei rifiuti: te lo spiego meglio in questo articolo.
Per avere compressioni più alte l’unico modo è utilizzare soluzioni munite di piatto di contro-spinta che va a comprimere la massa di rifiuti contro la pala, quindi con un compattatore a piatto di espulsione.
Ma allora, se i compattatori hanno un rapporto più alto, non sarebbe meglio usare solo quelli?
Chiaramente NO! Ogni sistema ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Le dimensioni contano
I compattatori non possono essere montati su veicoli troppo piccoli. Il limite minimo sono camion che superano i 35 quintali, con volumi di carico di circa 8 mc.
Se quindi hai la necessità di servirti di veicoli più piccoli, che non superano i 35 quintali, dovrai per forza orientarti su mini-compattatori da 5 mc.
In realtà ci sono anche stati esperimenti su vasche da 3 mc, ma non hanno avuto tanto successo per adesso.
Non tutti i rifiuti possono essere compressi
Inoltre determinati tipi di rifiuti non necessitano di essere compressi e addirittura sarebbe controproducente. Il rifiuto organico è uno di questi.
Essendo molto liquido, una volta compresso, l’unica cosa che otterrai sarà una vera e propria spremuta di monnezza. Con il relativo liquido che si insinuerà in tutte le guide e non riuscirà ad essere contenuto dal cassone che, per sua natura, non può essere completamente a tenuta stagna.
Un altro rifiuto problematico è il vetro che, se compresso e quindi rotto, andrà ad infilarsi tra le guide e le guarnizioni del piatto d’espulsione rovinandolo. Inoltre non è molto utile compattarlo.
Per queste due tipologie di rifiuto, il mini-compattatore a vasca è la soluzione ideale. Basta infatti semplicemente smuoverlo e ammucchiarlo un po’ senza per forza doverlo comprimere molto. Inoltre la completa tenuta stagna della vasca non farà disperdere tutto il liquido a terra.
Per tutti gli altri rifiuti invece (plastica, carta, indifferenziato) la soluzione migliore per comprimerli è usare un compattatore a piatto d’espulsione. Che permette di caricare molti più rifiuti e ridurne notevolmente il volume.
Chiaramente dimensioni dei veicoli permettendo.
MINI-COMPATTATORE | COMPATTATORE |
smuove i rifiuti | comprime i rifiuti |
max 4:1 | oltre 4:1 |
tutti i tipi di veicoli (fino ai 160 q.li) |
oltre i 35 quintali |
da 5 a 13 mc | oltre 8-10 mc |
organico e vetro | plastica, carta e indifferenziato |
Conclusioni
In ultima analisi vorrei fare una precisazione. Così come mini-compattatore non è una dicitura ufficiale, men che meno lo è costipatore. Se cerchi costipatore su internet ti vengono fuori le macchine per compattare l’asfalto.
Ma torniamo a noi. Come sempre, alla fine, la soluzione migliore in assoluto non esiste.
Tutto dipende dalle tue esigenze, da quali sono le tue necessità e dalla tipologia di lavoro che dovrai svolgere.
Anche qui il mio consiglio è di affidarti a dei professionisti, a persone che sono nel settore da anni e che da anni cercano di innovare e migliorare tutti questi sistemi.
Se ancora non sai a chi rivolgerti ti consiglio di contattarci, sapremo lavorare per risolvere le tue problematiche e le tue necessità.
Alla prossima
Rock&Roll
Andrea
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