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CORSO BASE DI OLEODINAMICA

Questo corso chiaramente ha solo lo scopo di dare una conoscenza superficiale sul funzionamento dei sistemi oleodinamici. Conoscenza però molto utile nel lavoro di montaggio degli impianti. Le prossime schede analizzeranno i vari componenti riportando i punti essenziali e il funzionamento. In ogni capitolo potete trovare il pulsante “APPROFONDISCI” dal quale potrete scaricare il materiale approfondito relativo al componente, con calcoli e formule per comprenderlo meglio e in maniera approfondita. Tuttavia, già solo il materiale base arricchirà il tuo bagaglio di conoscenze e lui permetterà di lavorare in maniera più consapevole sulle nostre attrezzature.

Tutto il materiale di approfondimento (e anche qualcosa in più) potrai poi trovarlo riunito nell’ultimo capitolo (APPROFONDIMENTI).

Indice degli argomenti:

Col progredire della tecnica nelle lavorazioni industriali aumentano le necessità di avere a disposizione delle forze d’azionamento sempre più elevate, accompagnate da una notevole velocità degli spostamenti da effettuare.

Tali condizioni difficilmente possono ottenersi, in modo semplice, usando dei sistemi meccanici di trasmissione dell’energia (come ingranaggi, leve o camme).

Qui entra in gioco l’oleodinamica, una branca della fluidodinamica che si occupa dello studio della trasmissione dell’energia tramite fluidi in pressione, in particolare olio idraulico

Contrariamente ai solidi, che sono caratterizzati da una struttura molecolare rigida, i fluidi si caratterizzano per la libertà che hanno le loro molecole di spostarsi le une rispetto le altre.

Nei liquidi (come gli olii), in particolare, le molecole si spostano, ma la loro distanza relativa rimane invariata, perciò un liquido ha la libertà di forma di un gas e l’incomprimibilità di un solido.

Queste caratteristiche rendono il fluido oleodinamico perfetto per trasmettere forze anche cospicue, idoneo a risolvere numerosi problemi d’azionamento restando comunque facilmente regolabile.

Il funzionamento, in breve, è molto semplice.

La trasmissione oleodinamica sposta il punto di utilizzo dell’energia dal punto di produzione. Consente inoltre di regolare la forza e la velocità in modo progressivo e continuo.

In entrata si dispone di potenza meccanica, ossia di coppia e velocità rotatoria. In uscita si dispone di attuatori rotanti, ossia motori oleodinamici eroganti una coppia e una velocità angolare, oppure si dispone di attuatori lineari, ossia cilindri oleodinamici eroganti una forza e una velocità lineare.

La pompa oleodinamica deve essere volumetrica, deve, cioè, offrire una buona tenuta interna fra la zona di aspirazione e quella di mandata, indispensabile per mantenere pressione alla mandata, senza essere influenzata dalla pressione creata dal carico, ossia dalla resistenza incontrata dall’attuatore nell’azionare la macchina operatrice.

Un carico eccessivo potrebbe pertanto provocare una pressione altissima. Da qui la necessità di limitare la pressione massima dell’impianto oleodinamico mediante una valvola di regolazione pressione denominata valvola di sicurezza o limitatore di pressione.

Una volta raggiunto il valore di pressione tarato sulla valvola di sicurezza, la valvola stessa si apre e scarica al serbatoio tutta o parte della mandata della pompa. In tal modo l’attuatore, sottoposto a resistenza eccessiva, riduce od interrompe il proprio movimento.

Le valvole direzionali provvedono a smistare la portata; presentano molte varianti idonee ad esigenze diverse, nonché con comando manuale, meccanico, elettrico, idraulico od elettroidraulico.

Le valvole di intercettazione e di blocco provvedono ad intercettare o bloccare la portata. Possono essere munite di sbloccaggio idraulico.

Le valvole di regolazione portata, o regolatori di portata, provvedono a variare la portata; hanno diverse conformazioni, quali la valvola di strozzamento e il regolatore di portata con compensazione di pressione e temperatura.

Completano l’impianto oleodinamico il serbatoio, i filtri d’aria, i filtri d’olio, gli accumulatori idraulici e i pressostati (interruttori a pressione).

VANTAGGI:

  • Con gli impianti oleodinamici è possibile produrre e trasmettere pressioni e potenze elevate con componenti di limitate dimensioni.
  • Con l’oleodinamica proporzionale è possibile effettuare dei comandi continui di posizione con determinata velocità. Si può, così, comandare una qualsiasi posizione dei cilindri, intermedia tra l’inizio e la fine della corsa.
  • I cilindri e i motori idraulici possono avviarsi anche sotto carico e con carichi elevati.
  • Negli impianti oleodinamici è possibile effettuare con rapidità l’inversione di marcia.
  • Gli impianti oleodinamici sono autolubrificati.

SVANTAGGI:

  • Impiego del liquido. Occorre sempre un circuito di ritorno nel serbatoio. Non è possibile, come nella pneumatica, scaricare il fluido nell’ambiente.
  • Occorre garantire una tenuta stagna dei vari raccordi, tenuto conto delle alte pressioni.
  • Le tubazioni, i cilindri e i vari componenti impiegati negli impianti oleodinamici debbono avere una maggiore robustezza rispetto agli stessi impiegati nella pneumatica.