Il manometro si usa per misurare la pressione nei circuiti oleodinamici e, ad oggi, rappresenta il sistema più facile ed economico per la lettura della pressione.
Funziona con il principio della “molla Bourbon” dove l’elemento sensibile è formato da un tubo metallico a sezione ovale con la forma di un ferro di cavallo ed è tappato all’estremità B. La pressione entra attraverso il raccordo R e tende a raddrizzare ila molla, che si muoverà verso destra. La parte terminale B è legata ad un meccanismo a cremagliera C con relativo pignone sul quale è vincolata una lancetta L, questa ultima subirà un movimento rotatorio e di conseguenza indicherà il valore di pressione su di un quadrante graduato Q. Quando cessa la pressione, l’elasticità del tubo riporta la lancetta nella posizione di zero iniziale.
Occorre scegliere uno strumento che lavori circa al 75% della pressione di fondo scala. Esempio: pressione del circuito 200 bar, valore del fondo scala manometro 250 bar.
Nel caso di forti vibrazioni e/o di pressioni ad impulso si utilizza un manometro a “bagno di glicerina”, in cui il meccanismo del manometro è immerso nella glicerina, cheha la funzione di smorzare le vibrazioni e gli impulsi.
Non è adatto a leggere valori di picco di pressione.
Sulla parte superiore è posta una valvola di sfiato per eventuali sfoghi di pressione dovuti all’espansione della glicerina in funzione della temperatura o per rottura della molla.
La precisione del manometro è in funzione del Ø esterno, più grande è la cassa, più preciso è il meccanismo interno.
La precisione dello strumento è più elevata quando la lettura è più vicina al fondo scala; valore comunque da non superare per non danneggiare lo strumento.
I manometri possono avere un attacco radiale (sulla circonferenza) o posteriore (sul lato dietro lo strumento).